Usare il colore in Rieducazione del Gesto Grafico

Usare il colore in Rieducazione del Gesto Grafico

Quando si decide di usare il colore in rieducazione del gesto grafico bisogna tenere presente cosa il colore ha rappresentato nella storia e rappresenta nella vita di tutti i giorni.

Noi sappiamo che un colore trasmette vibrazioni (ogni colore trasmette una vibrazione differente) ed emette energia. Queste vibrazioni (colori) non solo possono esprimere il nostro stato d’animo ma sono in grado anche di condizionarci sia in modo positivo che negativo e questo indipendentemente da come vengono percepiti dai nostri occhi.

Il colore è uno stimolo obiettivo, con una precisa frequenza d’onda, il cui significato fisiologico e psicologico è universale, indipendente dalla cultura, dall’età e dal sesso. (1° assioma lusceriano*).

Di fronte ad uno stimolo oggettivo, qualsiasi persona reagisce in forma soggettiva dipendendo dallo stato vegetativo, fisico, psichico, o esistenziale. (2° assioma lusceriano*).

*Max Lüscher psicologo, psichiatra e filosofo svizzero (Basilea 1923)

Usare il colore in Rieducazione del Gesto Grafico

Se scrivere è importante per comunicare, per lasciare la propria impronta esprimendo se stessi sul foglio che rappresenta il nostro ambiente, farlo anche giocando col colore è importante soprattutto se il soggetto è un bambino.

Utilizzare il colore durante il percorso di rieducazione, stimola il bambino a prendere coscienza del proprio movimento perché attiva i suoi sensi aiutandolo a entrare in comunicazione con le proprie emozioni portandolo a un miglioramento naturale della sua parte grafo-motoria.

Noi sappiamo che è attraverso le sue sensazioni che il bambino sperimenta e conosce la realtà ricevendo da essa stimoli che gli arrivano indiscriminatamente e contemporaneamente dall’ambiente che lo circonda. Ecco perché diventa importante per il rieducatore proporre attività che lo aiutino ad analizzare, organizzare e identificare tutte le sue percezioni anche attraverso l’uso del colore. I colori aiutano il bambino ad avere più consapevolezza del suo “movimento interno”. Sappiamo che per i bambini esprimersi non è sempre facile e uno dei linguaggi che sentono propri e che sono più abituati a utilizzare, soprattutto durante la Scuola dell’Infanzia e in fase pre-calligrafica, è il disegno e di conseguenza il colore.

Lo stato d’animo di un bambino, un malessere o un disagio, può manifestarsi attraverso i colori che decide di utilizzare. Il rieducatore può rilevarlo senza la necessità di analizzare il tratto grafico.

In genere i bambini rappresentano, nei loro disegni, esperienze del quotidiano e del loro vissuto. Importante sarebbe invece indirizzarli verso un utilizzo del colore disinteressato, non finalizzato alla pura rappresentazione della realtà, aiutarli a esprimersi con libertà per intraprendere un viaggio verso un mondo nuovo e illimitato, verso un luogo dove il colore abbia un ruolo primario per la sua elaborazione interiore.

Usare il colore in rieducazione del gesto grafico dona spessore emotivo all’esperienza e agisce a livello mentale, fisico, spirituale.

Nel prossimo appuntamento parleremo del movimento con l’utilizzo del colore.

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