La nascita della Educazione del Gesto Grafico

Educazione del Gesto Grafico

Alla fine della seconda guerra mondiale i francesi Raymond trillat e Huguette Masson introdussero in Francia, presso il Centro Psico-Pedagogico Claude Bernard, la grafoterapia per trattare i soggetti disgrafici.

Nasce così la Rieducazione della Scrittura, oggi trasformata in Educazione del Gesto Grafico.

Ma fu la celebre grafologa Hélène de Gobineau che, con i suoi studi genetici sulla grafia, determinò quale livello di scrittura avrebbero dovuto avere teoricamente i bambini a una determinata età. Fu proprio lei, con le sue ricerche, a ispirare gli studi di Julien de Ajuriaguerra (1911-1993), neuropsichiatra e psicoanalista basco ma francese di adozione, in quanto si trasferì a Parigi quando aveva 16 anni. Con la sua équipe approfondì gli studi sull’evoluzione della scrittura mettendo a punto un metodo specifico di rieducazione per soggetti disgrafici. Egli elaborò un nuovo modello di evoluzione diviso in tre fasi: la fase pre-calligrafica (1a e 2a classe di Scuola Primaria); la fase calligrafica (3a – 4a e 5a classe di Scuola Primaria) e la fase post-calligrafica (dalla Scuola Secondaria di 1° grado in poi). L’équipe di de Ajuriaguerra propose una serie di tecniche che si concentravano sul rilassamento del corpo e sul prendere coscienza delle parti fisiche che, di volta in volta, venivano stimolate dall’atto scrittorio. È sulla base di questo metodo che si insiste, ancora oggi, su quanto sia importante avere una postura tonica e rilassata, un’impugnatura corretta dello strumento scrittorio e una coordinazione bilanciata e armoniosa necessaria alle varie parti del corpo che sono coinvolte nel gesto grafico della scrittura. De Ajuriaguerra e la sua équipe elaborarono la famosa scala E e, successivamente, la scala D sulla base di una ricerca su un campione di 700 bambini tra i 6 e gli 11 anni.

Un’altra figura molto importante nello studio delle disgrafie fu Robert Olivaux, medico, psicologo e grafologo che, sempre in Francia, si dedicò completamente al recupero dei bambini disgrafici. Nel 1960 pubblicò il suo primo lavoro con la Presses Universitaires de France illustrando il suo metodo di rieducazione o “guarire la scrittura” come amava dire. Sei anni dopo fondò l’AGRe (oggi G.G.R.e., Groupement des Graphotérapeutes Rééducateurs de l’écriture), la prima Associazione di Rieducatori della Scrittura. Una delle sue pubblicazioni più importanti resta “Pedagogia della scrittura e grafoterapia”, opera nella quale illustra la metodologia da lui improntata.

In Italia, fino alla fine del secolo scorso, la Rieducazione della Scrittura era poco conosciuta. È grazie alla Cattedra Moretti dell’Università di Urbino, ai professori Pacifico Cristofanelli e Silvio Lena, all’AGIf (Associazione Italo-Francese di Grafologia) di Roma, all’A.N.G.Ri.s. (Associazione Nazionale Grafologi e Rieducatori della Scrittura) oggi assorbita da A.G.I. (Associazione Grafologica Italiana) e all’A.e.d. (Associazione Europea Disgrafie) che, organizzando dei corsi specifici di formazione in Educazione del Gesto Grafico, permettono a questa professione la possibilità di diffondersi anche nel nostro Paese, infatti da noi le disgrafie sono ancora sottovalutate e chi presenta questo disturbo è spesso tacciato d’essere un ragazzo con poca voglia di fare, non curante dell’impegno e approssimativo.

Nella fotografia:  Julien De Ajuriaguerra (a sinistra) col suo collega André-Thomás

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