Oggi molti bambini, pur non avendo alcun deficit particolare di tipo intellettivo o neurologico, sono disgrafici, cioè presentano un disturbo specifico dell’apprendimento, evidenziato poi dalla scrittura illeggibile, troppo lenta, dalla difficoltà di riprodurre lettere e numeri, da dolori al braccio e alla mano, o da una scrittura inadeguata rispetto all’età. Di solito questi ragazzi vivono un pessimo rapporto con la scrittura, fonte di sofferenza e frustrazione e di conseguenza hanno difficoltà di scolarizzazione e relazionali.
L’Educatore del Gesto Grafico può affrontare i disturbi legati alla scrittura (disgrafie) utilizzando precise tecniche rieducative. Il percorso consiste in una serie di incontri individuali in cui le attività svolte dipendono dal tipo di disgrafia. Il lavoro porta a un recupero delle funzioni grafomotorie ridotte o disturbate: migliorano quindi la postura e la posizione del corpo, oltre alla padronanza del gesto grafico e la tonicità.
Benché si intervenga soprattutto su bambini e adolescenti in età scolare, a volte si interviene anche su adulti che mostrano grossi problemi di scrittura.
La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento che si manifesta con la difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici, in assenza di deficit intellettivi e neurologici, cioè è una difficoltà esecutiva della scrittura manuale-corsiva sul piano formale.
Robert Olivaux
Scrivere, anzi, scrivere bene, è un’abilità importante che non deve essere sottovalutata o considerata come qualcosa di semplice che, prima o poi, tutti impareranno. La scrittura è uno strumento che permette il giusto inserimento nella vita sociale.
Il bambino disgrafico, proprio per i motivi citati da Robert Olivaux, fatica ad acquisire il modello calligrafico scolastico in modo adeguato maturando sensi di frustrazione, inadeguatezza e disistima, non riuscendo a rimanere al passo col ritmo della classe e perdendo così interesse e motivazione per la scuola. La disgrafia impedisce al bambino di manifestare le emozioni, organizzare il suo pensiero, liberare il sentimento e comunicare sul piano affettivo e intellettuale.
La grafologia dell’età evolutiva si occupa dello studio dell’attività grafica durante l’infanzia e l’adolescenza, individuando i principali passaggi e le trasformazioni nel processo di crescita individuale. Nella sua consulenza rileva le potenzialità da sviluppare con l’obiettivo di fornire all’educatore (genitore, insegnante, etc) una visione dinamica e prospettica del minore in evoluzione. Si focalizza sulle risorse e sulle caratteristiche del minore per stimolare l’attivazione o la riattivazione del processo di sviluppo.
Il Grafologo della consulenza individuale e delle relazioni di coppia e familiari individua le caratteristiche della/e persona/e al fine di mettere a fuoco le qualità portanti di ogni singolo soggetto, le rispettive risorse e i limiti personali.
Lo scopo è quello di avere una maggiore consapevolezza della propria unicità e favorire lo sviluppo delle potenzialità per una migliore realizzazione personale, ma anche di migliorare la qualità della comunicazione e una relazione più consapevole tra gli individui parte del sistema.
In questo ambito la grafologia è di sostegno alla persona perché, attraverso lo studio della sua attività grafo motoria, è possibile favorire nell’individuo l’acquisizione della consapevolezza delle proprie risorse, dei propri limiti e dei propri ambiti di miglioramento, allo scopo di orientarsi e di inserirsi con soddisfazione sia nel mondo del lavoro che in quello scolastico.
L’analisi per l’orientamento professionale e scolastico non vuole, ovviamente, essere una scelta o una decisione effettuata dal grafologo, ma offrire all’interessato motivi di riflessione, valorizzando il soggetto secondo le proprie possibilità. Quando un’analisi per l’orientamento professionale e scolastico è richiesta direttamente dall’interessato, si possono affrontate anche altri discorsi che riguardano i limiti e le difficoltà; in altre parole si può “scendere nel profondo” per la valorizzazione dell’individuo.
Nell’attuale panorama dei metodi di selezione delle risorse umane (colloquio, test tecnici, test psicoattitudinali, test degli aspetti cognitivo-temperamentali), grazie al Grafologo dell’ambito professionale, la grafologia si sta ricavando uno suo spazio sempre più allargato.
Mentre il colloquio e i test tecnici rimangono gli strumenti base per verificare le competenze tecniche del candidato, l’esame grafologico è essenziale per mettere in rilievo l’individuo e le sue attitudini. È necessario ricordare che l’esame grafologico mette a nudo gli aspetti più intimi del soggetto e non tutto ciò che emerge dall’analisi può rilevarsi utile ai fini della selezione; per questo è necessaria la professionalità e il codice etico del grafologo che consiste nel comunicare all’azienda solo degli aspetti utili al fine della selezione.